Maigret - Maigret e il produttore di vino (Adelphi) by Georges Simenon

autore:Georges Simenon [Simenon, Georges]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Maigret, giallo, narrativa
editore: Bandinotto
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

8

«Sei tu?» chiese Maigret.

«Capo, ma non è a letto? E non ha neanche la voce di uno che si è appena svegliato. Non ho novità».

«Lo so».

«Come fa a saperlo? Da dove mi telefona?».

«Da casa mia».

«Sono le tre del mattino».

«Richiama tutti gli uomini. Gli appostamenti sono finiti».

«L’ha beccato?».

«È qui, davanti a me, e stiamo tranquillamente conversando».

«È venuto di sua iniziativa?».

«Non mi ci vedo a corrergli dietro lungo boulevard Richard-Lenoir».

«Com’è?».

«Un tipo a posto».

«Ha bisogno di me?».

«Per adesso no. Ma rimani in ufficio. Richiama tutte le pattuglie. Avvisa Janvier, Lucas, Torrence e Lourtie. Ti chiamo più tardi».

Riattaccò e rimase in silenzio, mentre la signora Maigret sostituiva i bicchieri vuoti con altri pieni.

«Dimenticavo di dirle, Pigou, che anche se ci troviamo a casa mia e non al Quai des Orfèvres, io rimango un poliziotto e mi riservo il diritto di servirmi di tutto quello che lei mi dirà».

«Mi sembra giusto».

«Conosce un buon avvocato?».

«No. Né buono né cattivo».

«Ne avrà bisogno domani, quando sarà interrogato dal giudice istruttore. Le darò qualche nominativo».

«La ringrazio».

La telefonata aveva un po’ raffreddato l’atmosfera, che si era fatta più formale.

«Alla salute».

«Alla sua».

E in tono scherzoso:

«Credo che ne passerà di tempo prima che io possa bere un altro grog. Me la faranno pagare cara, non è cosi?».

«Perché dovrebbero fargliela pagare cara?».

«Intanto era un uomo ricco e influente. E poi non ho nemmeno un motivo plausibile».

«Quando le è venuta l’idea di ucciderlo?».

«Non so. Ho dovuto lasciare l’albergo della Bastille e sono finito in rue de la Grande-Truanderie. È stata molto dura. Rientravo all’alba, dopo aver scaricato casse di verdura alle Halles, e ogni volta prima di addormentarmi scoppiavo in lacrime. Il tanfo mi stomacava, e persino i rumori dell’albergo. Mi sembrava di essere ormai fuori dal mondo, in un altro universo.

«Durante il giorno, mi capitava ancora di girovagare in place des Vosges, quai de Charenton, avenue de l’Opéra, e per due o tre volte sono persino andato a spiare Liliane nascondendomi nel cimitero di Montparnasse.

«Sempre più spesso, quando vedevo Chabut, mi capitava di mormorare a mezza voce:

«“Lo ammazzerò!”.

«Erano solo parole che pronunciavo automaticamente. Non avevo davvero intenzione di ucciderlo. Lo guardavo vivere da lontano, se così posso dire. Guardavo la sua imponente auto rossa, la sua faccia spavalda, i suoi abiti dal taglio perfetto e sempre senza una piega.

«Io invece cadevo sempre più in basso. L’unico completo che avevo preso in rue Froidevaux era tutto sgualcito e coperto di macchie. L’impermeabile non bastava più a proteggermi dal freddo, ma non avevo soldi per comprarmi un cappotto, nemmeno di seconda mano.

«Ero sul lungosenna, a una certa distanza, quando ho visto Liliane entrare negli uffici di quai de Charenton. Con ogni probabilità era già stata in avenue de l’Opéra, perché era là che pensava lavorassi.

«Si è fermata a lungo. A un certo punto ho notato Anne-Marie che scendeva in cortile a prendere una boccata d’aria, e non ho avuto dubbi su quello che stava accadendo.

«Non ero geloso. Era solo come un altro schiaffo. Quell’uomo si comportava come se tutto gli appartenesse. Ho borbottato di nuovo:

«“Lo ammazzerò!”.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.